Questo è stato il percorso che ha portato alla mancata formazione del governo Lega-5 Stelle ma la domanda interessante da porsi è perché, secondo il giudizio di Mattarella, i risparmi degli italiani sarebbero a rischio se Savona fosse stato nominato ministro dellEconomia.
Poi si sono messi al tavolo per scrivere un Contratto per il cambiamento nel quale, in una prima bozza, compariva la volontà di uscire dalleuro; minaccia velocemente sostituita da una seconda bozza in cui tale pronunciamento era magicamente sparito. Ma la prima bozza, pubblicata anche su tutti i giornali internazionali, ha messo in allarme i paesi europei e i mercati finanziari che solitamente reagiscono in anticipo a possibili sconvolgimenti delleconomia.
Lultima versione del Contratto tra Salvini e Di Maio, inoltre, prevede un mix di misure espansive per leconomia italiana, dal reddito di cittadinanza, alla flat tax, al superamento della legge Fornero, che complessivamente comportano un aumento della spesa pubblica di oltre 100 miliardi. Nello stesso documento non è stata però indicata né la tempistica di queste misure né dove sarebbero stati presi i denari per finanziarle, facendo supporre uno sforamento dei parametri europei sul rapporto deficit/pil e debito/pil.
Da ultimo Salvini e Di Maio hanno proposto a Mattarella leconomista Paolo Savona nel delicatissimo ruolo di ministro delleconomia, un ex componente del governo Ciampi che negli ultimi anni si è convinto che lingresso nelleuro per lItalia è stato un errore e su questo tema ha scritto anche un libro. Salvo poi dichiarare durante il week end appena trascorso la sua fede alla causa europea.
Questo mix di elementi da una settimana a questa parte ha provocato il rialzo dello spread, cioè il differenziale di tasso di interesse che paga lItalia rispetto alla Germania sui propri titoli di Stato: da 130 a oltre 200 punti base. E ciò pur in presenza di acquisti permanenti di bond italiani da parte della Bce per 4-5 miliardi al mese.
LItalia, è bene ricordarlo, ha 2.300 miliardi di debito pubblico pari al 32% del Pil, e una grande fetta di questo debito è rappresentato da titoli di Stato che vengono venduti sul mercato alle varie scadenze.
Se il rischio Italia aumenta, come in queste fasi, aumenta il tasso di interesse che lo Stato italiano deve pagare per fare in modo che i titoli vengano assorbiti dal mercato. Tra il 30 e il 35% di questo debito è detenuto nei portafogli degli investitori finanziari esteri che in presenza di un maggiore rischio Italia possono decidere di vendere i titoli di Stato italiani e rivolgere i propri denari altrove, amplificando la difficoltà dellItalia nel collocare nuovi titoli.
A fronte di tutti questi rischi Mattarella ha pensato che la nomina di Savona a ministro dellEconomia sarebbe diventato un segnale inequivocabile per i mercati finanziari di una possibile uscita dellItalia dalleuro. E questo segnale avrebbe potuto scatenare una bufera finanziaria sui mercati a partire da oggi che magari avrebbe avuto leffetto di autoavverare la profezia, rendendo insostenibile per lItalia restare nella moneta unica.
Tuttavia il pericolo non è sventato poiché la prospettiva di elezioni a ottobre con la Lega di Salvini vista in forte crescita non può che spaventare ulteriormente i mercati in una fase in cui lo scudo della Bce potrebbe venir meno.
Salvini e Di Maio dovrebbero in primo luogo, come è stato ricordato più volte su queste colonne, mettere a punto un piano finanziario che consenta di tagliare una bella fetta di debito pubblico. Così facendo lo spread scenderebbe e si spenderebbe di meno in interessi; così le risorse liberate potrebbero essere investite in attività che generano reddito innescando un circolo virtuoso. Solo in questo modo si potranno cambiare le cose, in meglio, per gli italiani. Ma se non si parte dalla riduzione del debito tutte le promesse rischiano di trasformarsi in un disastro per le tasche degli stessi cittadini che hanno votato Lega e M5s.
Giovanni Pons Business Insider Italia